Fondazione Rome Technopole

La casa del Rome Technopole: “Fermeremo la fuga di cervelli”

16 Dicembre 2025

Venerdì 19 dicembre 2025 la posa della prima pietra del centro d’eccellenza nella ricerca nato con i fondi del PNRR, frutto dell’alleanza tra università, istituzioni e imprese. Un progetto da 7.500 metri quadrati, a zero impatto ambientale

Dall’articolo pubblicato su Il Messaggero – 14 dicembre 2025

Il palazzo di tre piani alternerà strutture in metallo, vetrate, vegetazione, ponti sospesi e impianti fotovoltaici. Saranno 7.500 metri quadrati avveniristici che si svilupperanno in un’area di Pietralata, a Roma, non lontano dalla Stazione Tiburtina. 

La cerimonia della posa della prima pietra è prevista per venerdì 19 dicembre e partirà così la realizzazione del quartiere generale di Rome Technopole, una fondazione creata nel 2022, che va a mettere a sistema le eccellenze della ricerca. Spiegano a Rome Technopole: «Rappresenta l’ecosistema dell’innovazione del Lazio e aggrega tutte le università pubbliche e private della Regione, i principali centri di ricerca nazionali, istituzioni e una vasta rete di imprese».

Sono tre i settori “verticali” su cui si dipanano questi filoni di ricerca: transizione energetica, transizione digitale e salute & bio-pharma. L’obiettivo è accelerare «un processo di aggiornamento tecnologico e di know-how, che permetta alle aziende di adeguarsi ai nuovi standard di innovazione richiesti dai mercati globali», trasformare Roma e il Lazio in una grande regione dell’innovazione, spingere la crescita internazionale delle imprese romane, aumentare gli investimenti. In altri termini: Rome Technopole si propone come punto di riferimento della ricerca a livello non solo nazionale, ma anche europeo. 

Tutto questo si concentrerà nel quartiere generale che offrirà aule, laboratori, spazi comuni. L’energia termica ed elettrica al cento per cento deriverà da fonti rinnovabili. L’edificio sarà completato entro la fine del 2026. Questo polo della ricerca rappresenta anche la migliore formula per fermare la fuga dei cervelli, che significa perdita di talenti e di prospettive di innovazione.


PROTAGONISTI

Il progetto è all’avanguardia: prevede «coperture e facciate verdi, insieme ai diffusi spazi verdi integrati», «gli interventi “verdi” permettono di regimentare il flusso dell’acqua piovana, purificare l’aria, ridurre la temperatura dell’ambiente esterno, regolare la temperatura all’interno degli ambienti, risparmiare energia per i benefici indotti dagli aspetti bioclimatici, contribuire ad aumentare la biodiversità nell’area urbana interessata»

Ma chi fa parte della Fondazione Rome Technopole?

Premessa: questo progetto è parte del programma e finanziato dal PNRR-NextGenerationEU. Ci sono undici università (a partire da La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre, Cattolica e Luiss), quattro centri di ricerca (Enea, Cnr, Istituto superiore di sanità e Istituto nazionale di fisica nucleare), le istituzioni (Regione Lazio, Roma Capitale, Lazio Innova, Camera di commercio di Roma e quella di Frosinone e Latina, Inail e Autorità di bacino). Anche il Ministero dell’Università e della Ricerca è presente nel consiglio di amministrazione.

E soprattutto ci sono le imprese: Confindustria e Unindustria e una lunga lista di importanti aziende, da Acea ad Adr, da Airbus a Leonardo. Racconta la presidente della Fondazione, che è anche rettrice dell’Università La Sapienza, Antonella Polimeni: «È con grande soddisfazione che venerdì poseremo la prima pietra dell’edificio che ospiterà la sede della Fondazione Rome Technopole nell’area di Pietralata: sarà un momento simbolico di grande importanza. Grazie a soluzioni innovative e tecnologie all’avanguardia nel campo della sostenibilità ambientale ed efficientamento, settori in cui Sapienza è pioniera, l’edificio sarà a impatto zero. La nuova sede ospiterà anche laboratori di ricerca, spazi multimediali per la didattica, aree per il trasferimento tecnologico, l’incubazione e l’accelerazione di impresa».

Osserva il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: «Questo polo multi-tecnologico e transdisciplinare internazionale sarà dedicato a didattica, ricerca e trasferimento tecnologico. È un progetto ambizioso, un lavoro straordinario che farà fare un enorme salto di qualità alla Capitale nel campo della ricerca e dell’innovazione e che cancellerà un’altra grande incompiuta, andando ad arricchire l’opera di rigenerazione urbana di un intero quadrante della città». Pietralata, dove è anche previsto il progetto dello stadio della Roma, sarà uno dei cuori pulsanti del prossimo futuro.

E sul fronte della ricerca Giorgio Graditi, direttore generale di Enea e membro del consiglio scientifico di Rome Technopole, spiega: «I tre asset “verticali” si sviluppano con il meccanismo dei progetti integrati che affrontano tematiche di varia natura con un approccio interdisciplinare. Come Enea, ad esempio, siamo impegnati su tutti e tre i “verticali”. Si mettono a sistema realtà pubbliche e private. L’obiettivo è affrontare tutti i processi di innovazione orientati a sviluppo sostenibile, smart specialization e rilancio del settore industriale. Significa favorire processi di riposizionamento delle realtà industriali produttive regionali su segmenti e mercati a valore aggiunto. In sintesi: è un acceleratore nel rapporto tra università, enti pubblici di ricerca, istituzioni e imprese»

ARTICOLI RECENTI

Iscriviti alla nostra
newsletter

Partecipiamo e organizziamo eventi strategici per favorire il dialogo tra istituzioni, imprese e mondo della ricerca. Attraverso conferenze, workshop e incontri