Rome Technopole accelera, reclutati già 315 ricercatori

14 febbraio 2025 – Dall’articolo pubblicato su Il Sole 24 ORE

La nuova sede a Pietralata pronta per febbraio 2026. Già al lavoro su programmi legati alla decarbonizzazione, ai dispositivi medici e all’aerospazio. Obiettivo sviluppare progetti da 20-30 milioni

«C’è una nuova Roma, fatta di istituzioni, università, centri di ricerca e imprese che lavorano uniti e coesi per l’innovazione». Sabrina Saccomandi, saluta con soddisfazione gli ultimi passi compiuti per consolidare il Rome Technopole, di cui è direttrice generale da gennaio 2024. Con la concessione del diritto di superficie dell’area di Pietralata (7.500 mq nella zona est di Roma) da parte di Roma capitale prosegue a tappe forzate il cronoprogramma per la costruzione della sede che dovrà accogliere i ricercatori del Rome Technopole. La sede sarà operativa per febbraio 2026. Ma intanto si sta consolidando la pattuglia dei ricercatori. Parliamo di un personale di 1.121 unità di «massa critica», di cui 315 sono stati reclutati ex novo, mentre il restante è costituito da addetti dei partner che stanno però già lavorando, nei laboratori messi a disposizione dagli stessi partner, su progetti targati Rome Technopole: dalla decarbonizzazione e digitalizzazione nella ricerca sulle nuove fonti energetiche verdi fino alla intelligenza artificiale e realtà virtuale per l’ingegneria avanzata e per l’aerospazio, passando per lo sviluppo, innovazione e certificazione dei dispositivi medici e non-medici per la salute.

Rome Technopole riunisce nove università del Lazio, quattro enti pubblici di ricerca; associazioni di imprese come Unindustria e Confindustria Dispositivi Medici; Regione Lazio, Come di Roma, le Camere di Commercio di Roma e Latina-Frosinone, e quasi 30 tra gruppi industriali e imprese. Si tratta di un ecosistema di innovazione a carattere regionale – finanziato dal ministero dell’Università e della ricerca nell’ambito del Pnrr (con i cui fondi è stato ottenuto già un finanziamento di 110 milioni, di cui 11 milioni destinati alla sede) – che sta già alimentando la filiera della ricerca, formazione, innovazione nell’ambito delle tre aree di interesse strategico per il Lazio: transizione energetica, transizione digitale, salute e biopharma.

L’8 giugno 2022, con la sottoscrizione da parte degli enti fondatori, è stata costituita la Fondazione Rome Technopole che rappresenta lo strumento operativo nella realizzazione del progetto Rome Technopole. Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza, è la presidente; Giuseppe Biazzo, presidente di Unindustria, è il vicepresidente vicario.

Il primo lotto per la costruzione della sede è finanziato con gli 11 milioni del Pnrr, e prevede un edificio di 2.300 metri quadrati (la sede, più aule, sale e laboratori, spazi multimediali per la didattica, aree per il trasferimento tecnologico, l’incubazione e l’accelerazione di impresa). Il secondo lotto, da finanziare con circa 25 milioni della Regione, prevede altri due edifici (5.300 metri quadrati), sempre con aule e sale multimediali, laboratori di ricerca e aree per il trasferimento tecnologico. A breve la Regione dovrebbe firmare la convenzione per il secondo lotto. L’obiettivo è procedere di pari passo con il primo lotto, per completare l’opera entro il febbraio del 2026.

«Noi intanto stiamo procedendo con le indagini archeologiche su tutta l’area, così le procedure del secondo lotto saranno più rapide», spiega Saccomandi. E aggiunge: «Stiamo già lavorando a progetti che cambieranno gli scenari di sviluppo della regione». «Ora – prosegue la direttrice del Rome Technopole – la sfida sarà quella ai partecipare bandi europei e nazionali, raccogliere fondi dei nostri partner per creare progetti a supporto delle loro attività. Già stiamo lavorando per sviluppare progetti ad 20-30 milioni», anticipa Saccomandi.